L’ISIA di Faenza esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa di Andrea Emiliani e ne ricorda la grande figura di storico dell’arte e lucidissimo intellettuale,  che fu tra i padri fondatori dell’ISIA nel 1979 insieme a figure di spicco internazionale.  I componenti del primo Comitato Scientifico Didattico nel 1980 dell’ISIA furono, infatti,  personaggi di grande prestigio sia in campo umanistico che scientifico: Carlo Zauli era  presidente, Gastone Vecchi, direttore e componenti Bruno Munari, Andrea Emiliani, a quel tempo Soprintendente in Emilia-Romagna, Athos Bellettini e Leopoldo Cini, entrambi  figure eminenti  dell’Università di Bologna.

Andrea Emiliani è, poi,  stato Presidente dell’ISIA di Faenza dal 1984 al 2004, anni centrali e determinanti per la vita e lo sviluppo dell’istituzione di alta formazione faentina. Il suo importantissimo contributo all’ISIA e alla sua sede di Palazzo Mazzolani è rimasto e rimarrà nella storia dell’alta formazione artistica e nella memoria di tutti, poiché era centrale per lui che l’istituzione fosse nel cuore vivo della città.

La sua visione  è stata profondamente innovativa  e carica di oggi più di ieri di esiti fecondi, se solo l’Italia l’ascoltasse di più. Grande conoscitore del patrimonio materiale e immateriale della nazione, da sempre consapevole del legame inscindibile tra museo e territorio e tra museo e formazione artistica, Andrea Emiliani ha amato molto la Romagna e Faenza in particolare, per la quale ha acquistato, tra l’altro,  come patrimonio statale il tesoro di Palazzo Milzetti, mentre era soprintendente. Ha  amato l’ISIA, credendo nella sua mission fin da subito, ed è stato amico e Maestro di tanti  docenti e studenti.

Uomo affabile, curioso e generoso ha sempre creduto nella ricerca e ha amato profondamente  la storia dell’arte e fino alla fine ha affermato che è una “disciplina politica”. Suoi testi, come Una politica per i beni culturali costituiscono ancora una guida sicura per la salvaguardia del grande patrimonio italiano.

Grande pioniere di un’idea di tutela, basata sul  grande rispetto per il territorio con le sue stratificazioni storiche, da conoscere e schedare capillarmente, profondo conoscitore della storia di tutte le arti senza visioni gerarchizzanti, e della conservazione, credeva fermamente nel valore politico della disciplina, in quanto grande portatrice di valori etici ed estetici determinanti in una società evoluta e democratica.

Ha molto amato e creduto nell’alta formazione artistica in Italia, impegnandosi in prima persona per la salvaguardia e la valorizzazione di queste istituzioni a lui care. E’ stato anche per lunghi  anni il presidente dell’Accademia Clementina e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna,  oltre che presidente dell’ISIA di Faenza. Ha lasciato contributi determinanti sul tema della formazione artistica e del restauro: si ricordano tra i tanti il saggio Un brillante futuro alle spalle e l’introduzione ai quaderni Restauro in Accademia dell’Accademia di Bologna, rivendicando per queste antiche scuole anche una funzione professionalizzante a salvaguardia di tutti i mestieri  alti dell’arte, intesi quali discipline umanistiche e identitarie dell’Italia.

L’ISIA di Faenza lo ricorderà a breve  pubblicamente con una manifestazione dedicata a quanti lo stimavano e l’amavano.

 

Il Presidente Giovanna Cassese

Il Direttore Marinella Paderni

I Professori, il personale e gli studenti