L’economista inaugura l’Anno Accademico all’Università del design

Sarà la crisi economica, e in particolare il ruolo del design e della formazione di fronte alla crisi, il tema della serata di inaugurazione dell’Anno Accademico 2014-15, che si svolgerà venerdì 20 febbraio alle ore 18:00. A fare gli onori di casa la presidente dell’Istituto, Anty Pansera, il direttore, Roberto Ossani, e l’Assessore alla Cultura del Comune di Faenza, Massimo Isola. A loro il compito di introdurre un professore d’eccezione. Nell’Aula Magna di palazzo Mazzolani salirà in cattedra il professor Patrizio Bianchi, con la lectio: «Il Design oltre la crisi»

Il curriculum dell’economista ferrarese descrive un percorso intellettuale e umano straordinariamente ricco, fatto di studi approfonditi e di un forte impegno istituzionale.

Fin dai primi anni dopo la laurea, Patrizio Bianchi si è messo a disposizione delle istituzioni. Prima in Inghilterra alla Price Commission, poi in Italia nella Commissione che doveva far fronte alla crisi dell’industria dell’automobile. Dal 1984 si è confrontato con i problemi dello sviluppo, in America Latina, poi in Cina e in Africa del Nord. In Europa ha svolto attività di ricerca per la Commissione europea sulla natura degli intangibles assets e politiche industriali. In Italia ha assunto incarichi connessi ai problemi alla privatizzazione, all’IRI dal 1997 al 2000, e dell’occupazione nel Mezzogiorno.

Per tutta la vita, tuttavia, Bianchi è rimasto uomo di università, prima come professore a Bologna, poi a Ferrara, dove ha fondato la facoltà di Economia, e dove è stato Rettore dal 2004 al 2011. Dal 2011 coordina le politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro come Assessore per la Regione Emilia-Romagna.

«Nella mia attività di economista – dice Bianchi – e nelle diverse esperienze istituzionali maturate nel tempo ho imparato una semplice lezione. Ho via via consolidato la certezza che l’unica vera forza in grado di muovere un’economia e di garantire lo sviluppo sono le persone. Non i singoli, non le persone sole, ma la collettività quando dimostra di essere in grado di riconoscersi in valori quali il rispetto reciproco e l’autonomia individuale e di darsi regole per competere e cooperare, condividendo obiettivi di prosperità. Oggi chiamiamo questa ricchezza capitale umano, e sappiamo che quella buona economia, che in Europa definiamo intelligente, sostenibile ed inclusiva, deve saper coniugare la crescita con la coesione, costruendo capitale sociale, quell’insieme di conoscenze condivise, non appropriabili singolarmente e fruibili collettivamente che rappresentano le fondamenta di una comunità».

Quindi, chi meglio di lui per spiegare come progettare il futuro della nostra cultura economica, inteso come massimo strumento di benessere e coesione sociale, fondamentale, anche, e soprattutto, in una nazione come l’Italia?

Nel corso dell’inaugurazione verranno consegnate a studenti meritevoli le borse di studio della Banca di Romagna – Gruppo Cassa di Risparmio di Cesena.

La conferenza è aperta a tutti.

Seguirà aperitivo.

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